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E’ necessario rivedere e modificare il protocollo d’intesa presentato oggi alle associazioni dal Ministero dello Sviluppo Economico e finalizzato a bloccare la vendita delle bottiglie di olio extravergine d’oliva dotate del tappo antirabbocco con biglia – E’ quanto afferma Unaprol, Consorzio olivicolo italiano – Come è noto, la legge 161/2014 prevede che nei pubblici esercizi l’olio debba essere presentato in contenitori etichettati e dotati del tappo antirabbocco “in modo che il contenuto non possa essere modificato”. Una norma, purtroppo in molti casi non rispettata, che mira a tutelare il consumatore dal rischio di frodi e a valorizzare le produzioni nazionali.

“E’ fondamentale avviare un programma straordinario di controlli che renda efficace ed effettivo l’obbligo previsto dalla legge – spiega David Granieri, presidente Unaprol – I tentativi di manomissione di questo strumento e le conseguenti sofisticazioni del prodotto dimostrano la necessità di intervenire urgentemente. La pericolosità, infatti, nasce solo ed esclusivamente al momento “della manomissione del meccanismo di sicurezza” ed è quindi legata a un uso improprio. Si potrebbero fare centinaia di esempi analoghi di oggetti a rischio dopo esser stati manomessi.

Il tappo antirabbocco funziona e tutela sia i consumatori sia le aziende che producono oli di qualità, proteggendole dai tentativi di contraffazione. Non è pensabile limitare la libertà d’azione sul mercato dei produttori, bloccando la vendita delle bottiglie di questo tipo alla grande distribuzione, tanto più ricorrendo a un protocollo invece che allo strumento legislativo. Inoltre, limitarsi ad approfondire solo questo aspetto significherebbe sprecare una grande opportunità, fare un passo indietro nella trasparenza e penalizzare le aziende che hanno sostenuto costi elevati per adeguarsi alla normativa.

Per questo, riteniamo essenziale che vengano coinvolti tutti i soggetti della filiera olivicola e le associazioni dei consumatori e che il Ministero effettui studi e accurati approfondimenti tecnici non limitandosi a recepire una serie limitata e imprecisata di segnalazioni provocate da manomissioni”.